Tre alberi da frutto per Ondina Valla

da sinistra Michele Calleri Presidente dell'Associazione Volo 2006, Alessandra Aires vicepresidente AIAPP Piemonte e Valle d'Aosta, Luca Rolandi Presidente Circoscrizione 2 della Città di Torino, Prof.ssa Maria Lodovica Gullino, Dott. Vittorio Bianco, Alda Cadorin Uberti Presidente Club Inner Wheel Torino Europea, Dianella Fontana Savoia, Presidente del Club nell'anno 2020/21 (quando è stata effettuata la donazione), Dott.ssa Maria Paola Azzario del Centro Unesco di Torino, Ferruccio Capitani Presidente AIAPP Piemonte e Valle d'Aosta.

Al Parco Pietro Mennea di Torino:
piantumazione weTree di 3 alberi da frutto appartenenti a varietà antiche
grazie al contributo economico del Club Inner Wheel Torino Europea
dedicati a Ondina Valla

 

Venerdì 20 maggio 2022, anniversario della nascita di Trebisonda Valla, detta Ondina, è stata posizionata una targa commemorativa al Parco Pietro Mennea di Torino.

 

Nella foto n. 1: da sinistra Michele Calleri Presidente dell’Associazione Volo 2006, Alessandra Aires Vicepresidente AIAPP Piemonte e Valle d’Aosta, Luca Rolandi Presidente Circoscrizione 2 della Città di Torino, Maria Lodovica Gullino Docente di patologia vegetale, Direttore del Centro di Competenza Agroinnova dell’Università di Torino – Portavoce di weTree, Vittorio Bianco Project manager di weTree Torino, Alda Cadorin Uberti Presidente Club Inner Wheel Torino Europea, Dianella Fontana Savoia, Presidente del Club nell’anno 2020/21 (quando è stata effettuata la donazione), Maria Paola Azzario del Centro Unesco di Torino, Ferruccio Capitani Presidente AIAPP Piemonte e Valle d’Aosta.

 

Grazie al contributo economico del Service del Club Inner Wheel Torino Europea, l’Associazione weTree ha effettuato la piantumazione di tre alberi da frutto, due meli e un pero, appartenenti a varietà antiche, dedicati a Ondina Valla, ostacolista e velocista, prima donna italiana a conquistare una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936.

 

L’area in cui si trova la piantumazione weTree, è un luogo oggetto di una proposta di Patto di Collaborazione per la cogestione dello spazio pubblico tra la Città di Torino e le associazioni Volo 2006 (l’Associazione dei volontari delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006), AIAPP Piemonte e Valle d’Aosta (Associazione Italiana Architettura del Paesaggio) e Educadora ONLUS.

 

Le associazioni saranno coinvolte a curare, nel tempo, i tre giovani alberi.

 

La scelta di varietà antiche di meli e peri ha lo scopo di salvaguardare l’importante patrimonio di biodiversità costituito dalle tante varietà tradizionali di alberi da frutto, oggi in gran parte sostituite dalle varietà internazionali più diffuse sul mercato.

 

ll Parco Pietro Mennea è stato recentemente realizzato dalla Città di Torino su un’area ex-industriale: è uno spazio recuperato all’uso pubblico e al verde urbano, con nuove alberate, attrezzature per l’attività sportiva e un’area a orto/frutteto a uso collettivo.

Dedicato a

  • Trebisonda Valla, detta Ondina (Bologna, 20 maggio 1916 – L’Aquila, 16 ottobre 2006), è stata un’ostacolista e velocista italiana, campionessa olimpica degli 80 metri ostacoli ai Giochi di Berlino 1936, nonché prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro ai Giochi olimpici.

     

    L’originale nome Trebisonda fu scelto dal padre come omaggio all’omonima città turca (in turco Trabzon), da lui ritenuta una delle più belle del mondo.

     

    Nata dopo quattro fratelli maschi, cominciò ad essere chiamata “Ondina” in seguito ad un errore di un giornalista che scrisse Trebitonda invece di Trebisonda. Da allora qualcuno iniziò a chiamarla Trebit-ondina e quindi semplicemente Ondina. Ma i genitori iniziarono a chiamarla così solo dopo i Giochi olimpici di Berlino.

     

    Ondina Valla si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolognesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per tutta la carriera sportiva, e amica per tutta la vita.

     

    A tredici anni Ondina Valla era già considerata una delle grandi protagoniste dell’atletica leggera italiana. L’anno dopo divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in nazionale, quando indossava già i colori della Virtus Atletica Bologna.

     

    Convocata per i Giochi olimpici di Los Angeles 1932, fu invece esclusa su pressione del Vaticano che giudicava sconveniente che una sedicenne affrontasse, unica donna in una spedizione totalmente maschile, il viaggio transoceanico.

     

    Era un’atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, negli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.

     

    Il più importante risultato della sua carriera fu l’oro ai Giochi olimpici del 1936 a Berlino negli 80 metri ostacoli. Il 5 agosto vinse la semifinale con il tempo di 11″6, che le valse anche il record mondiale. Il giorno dopo si disputò la finale; l’arrivo fu serrato, con ben quattro atlete piombate assieme sul traguardo. Non ci furono dubbi sulla vittoria della Valla, prima con 11″7, ma fu necessario ricorrere al fotofinish per stabilire l’ordine di arrivo per le inseguitrici. La sua rivale di sempre, Claudia Testoni, si ritrovò quarta, fuori dal giro medaglie. Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staffetta 4×100 metri.

     

    L’oro olimpico le diede immensa popolarità nell’Italia fascista, divenendo un simbolo per le ragazze italiane.

     

    La gara di Berlino, inoltre, fece sì che nel regime si ammorbidisse, pur senza venire meno del tutto, l’ostilità alla partecipazione delle donne alle attività sportive. Il governo iniziò a servirsi delle competizioni femminili per ragioni di propaganda e per esaltare la forza della “razza italiana”, come già faceva per i successi degli atleti di sesso maschile.

     

    Inoltre, con quella vittoria la Valla divenne, all’età di 20 anni e 78 giorni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004.

     

    Nel 1937 stabilì con la misura di 1,56 mt. il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955, quando fu superato per un centimetro da Paola Paternoster.

     

    Dopo le Olimpiadi Valla fu costretta a rallentare l’attività agonistica per un problema alla schiena, rivelatosi in seguito una spondilosi vertebrale. Continuò a gareggiare fino ai primi anni quaranta, ottenendo tre vittorie ai Giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. Nel 1952 partecipò ai campionati abruzzesi nel getto del peso, classificandosi seconda, e nel lancio del disco, ottenendo il primo posto.

     

    Dopo aver abbandonato l’attività agonistica, sposò Guglielmo De Lucchi, un chirurgo ortopedico e si trasferì a L’Aquila, dove ebbe il suo unico figlio, Luigi.

     

    Nel 1978 subì il furto della medaglia d’oro di Berlino; nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.

     

    Morì a L’Aquila il 16 ottobre 2006.

Con il contributo economico di:

In collaborazione con:

Comune di Torino
VOLO 2006 AIAPP Piemonte e Valle d'Aosta Educadora Onlus

Comitato Promotore

Giulia Anastasia Carluccio, Prorettrice dell’Università degli Studi di Torino

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Ambasciatore delle eccellenze torinesi nel mondo

Antonella Parigi, già Assessore alla Cultura della Regione Piemonte

Elena Accati, già Professore Ordinario all’Università di Torino