La cura del verde riscuote interesse crescente all’interno delle città, non soltanto tra coloro che hanno la fortuna di avere terreni privati da curare e coltivare, ma anche come mezzo, incentivato dalle stesse istituzioni, per riqualificare gli spazi urbani e migliorare le interazioni sociali tra i cittadini in un’ottica di benessere comune.
Orti urbani e agricoltura sociale
Gli orti urbani sono piccoli appezzamenti di terreno che i comuni assegnano gratuitamente o per un modico affitto ad associazioni o privati cittadini con determinati requisiti o a rischio di emarginazione (di norma pensionati o soggetti con redditi minimi) per favorire, oltre alla produzione di risorse alimentari, la riqualificazione verde di spazi liberi o degradati, la riduzione della pressione antropica sul patrimonio naturale e la progressiva integrazione sociale di fasce di popolazione svantaggiate.
Il ruolo benefico degli orti urbani nei contesti a più alta densità abitativa è stato dimostrato da numerosi studi incentrati su metropoli come New York, Milano e Barcellona, mentre la presenza di iniziative simili in aree di montagna è tutt’altro che scontata. Eppure, come emerge da uno studio che ha preso in esame la situazione della regione autonoma del Sud Tirolo, anche in contesti montani dove è più comune che gli abitanti dispongano di appezzamenti privati per la coltivazione di generi alimentari, la pressione antropica sulla natura si sta facendo più alta, specie nei comuni più grandi, come Bolzano o Vipiteno. Capita così che gli orti urbani sorgano proprio come misura per preservare il territorio da altri interventi edilizi, come risorsa utile al reinserimento sociale di soggetti emarginati o per favorire la trasmissione di un sapere tradizionale, quello agricolo, alle nuove generazioni.
Interessante è tra l’altro che queste iniziative di agricoltura sociale siano promosse generalmente dalle donne, che hanno così l’opportunità di una promettente fonte di guadagno e contribuiscono, con le loro competenze sociali, all’offerta di servizi per varie fasce di utenti: si occupano di istruzione ed educazione ambientale con i più piccoli, promuovono la salute e l’assistenza degli anziani, l’inclusione di disabili nella cura del giardino o degli animali. Un processo che si inserisce perfettamente nel contesto socioeconomico di questa regione e che contribuisce, su piccola scala, a mantenere viva la coesione sociale, rilanciare il sapere agricolo comunitario e diffondere buone pratiche di sostenibilità ambientale.
Risorse bibliografiche consultate:
V. Cattivelli. 2020. The urban gardens in South Tyrol (IT): spatial distribution and some considerations about their role on mitigating the effects of ageing and urbanization. Regional Studies,
Regional Science, 7(1): 206-209.
V. Gramm, C. Hoffmann, V. Cattivelli. 2019. Transmitting and Transforming (Agri)-cultural values of mountain farming: farm-based educational services in South Tyrol.