Se ben pianificate e integrate nel tessuto urbano, le aree verdi costituite da viali alberati, lembi di bosco, grandi parchi, giardini e ville storiche, nonché il verde architettonico come il bosco verticale e i tetti verdi, rappresentano uno strumento efficace per alleviare alcune delle conseguenze peggiori del cambiamento climatico e costituiscono una risorsa inestimabile per le comunità.
La progettazione di foreste urbane, intese come l’insieme di sistemi alberati e aree boschive, cinture verdi incluse, è un antidoto efficace agli effetti devastanti dell’antropizzazione, e non a caso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta nel 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite tra cui l’Italia, ha introdotto la sostenibilità urbana tra gli obiettivi fondamentali da raggiungere entro la fine del decennio, incoraggiando fortemente le iniziative mirate a “garantire l’accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri e inclusivi”. Un invito a responsabilizzare le istituzioni affinché rafforzino la presenza di fasce verdi e la biodiversità all’interno delle città e mettano in atto gli opportuni provvedimenti per assicurare la cura e la manutenzione del loro patrimonio arboreo.
“L’ecosistema naturale che più si avvicina alla complessità del sistema urbano è senza dubbio ‘la foresta’. […] È nella foresta che si ha una straordinaria molteplicità di habitat, di specie vegetali e una eterogeneità intrinseca.”
Così afferma la Strategia nazionale del verde urbano stilata nel 2018 dal Comitato per lo sviluppo del verde del Ministero dell’Ambiente, che in linea con le richieste della Commissione europea e con la Strategia europea e nazionale per la biodiversità, fissa criteri e linee guida per la promozione di aree verdi urbane e periurbane coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche del territorio.
Ma quante sono attualmente le risorse investite dai comuni italiani per sostenere lo sviluppo di aree verdi in questa direzione?
E quali sono le specie più indicate per l’ambiente urbano? Come sceglierle e come garantire la sopravvivenza e la salute degli alberi in città?
Andiamo ad analizzare da vicino questi aspetti.
Principali risorse bibliografiche consultate:
Stefano Boeri, Urban forest. Una nuova alleanza: dai boschi verticali alla città foresta, come ripensare la relazione tra natura e città.In WE World Energy “The power of trees”, n. 45/dicembre 2019, pp. 66-69.
Michela Conigliaro e Simone Borelli, Come cambia la “natura” delle città. In WE World Energy “The power of trees”, n. 45/dicembre 2019, pp. 61-65.
Mara Lombardo, Alle radici del benessere. Convegno online “Alberi in città. Nuove idee ed esperienze di forestazione urbana”, in ACER 1/21, pp. 60-61.
Marinosci et al., 2018. Infrastrutture verdi. In: XIV Rapporto ISPRA “Qualità dell’ambiente urbano – Edizione 2018”
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. 2018.Strategia nazionale del verde urbano “Foreste urbane resilienti ed eterogenee per la salute e il benessere dei cittadini”.