Eva Mameli Calvino

(Sassari, 12 febbraio 1886 – Sanremo, 31 marzo 1978)

 

Ricercatrice diligente, appassionata “ibridatrice”, in particolare di iris, e divulgatrice prolifica e instancabile della scienza botanica.

(Eva Mameli Calvino, Dizionario etimologico dei nomi generici e specifici delle piante da fiore e ornamentali, 548 p., sanremo, s. n., 1972).

ìris s. f. [lat. scient. Iris, dal lat. class. iris, che a sua volta è dal gr. ἴρις , nome dato a queste piante, secondo Dioscoride, per la varietà cromatica dei loro fiori, simile a quella dell’arcobaleno].

Iris (῏Ιρις) − Messaggera degli dèi e personificazione dell’arcobaleno. La dea greca, inoltre, accompagnava le anime delle donne defunte ai campi Elisi, motivo per cui le iris viola erano deposte sulle tombe dei familiari in Grecia.

 

Madre dello scrittore Italo, originaria di Sassari, si laureò a soli 21 anni in Matematica, mentre nel 1915 divenne la prima donna in Italia a ottenere una libera docenza universitaria, insegnando Botanica. Non solo la sua passione per la ricerca scientifica, ma anche la sua spinta intellettuale la portarono a voler viaggiare e ad accettare, nel 1920, la proposta di matrimonio di Mario Calvino. Con lui si trasferì a Cuba, abbandonando quella sicurezza e prestigio sociale che aveva raggiunto grazie al suo ingresso nel mondo accademico.
Proprio in quell’isola caraibica ebbe la possibilità di studiare semi e piante che in Italia non aveva mai visto.
Tornati in Italia, Eva prese in mano la direzione dell’Orto botanico dell’Università di Cagliari e in seguito alla morte del marito divenne direttore della Stazione sperimentale di floricoltura “Orazio Raimondo” di Sanremo. Dal 1926 le sue ricerche si concentrano sulla biologia floreale, sulle patologie dei fiori, sui pollini e sul miglioramento genetico di molte specie floreali, come la rosa, il garofano, la fresia, il gladiolo, e in particolare l’iris. Proprio le sue ricerche in floricoltura fecero guadagnare alla Liguria, e a Sanremo soprattutto, la fama di cui gode ancora oggi. Al tempo stesso, Eva si dedicò con ardore alla protezione degli uccelli d’agricoltura e proprio a Sanremo si costituì uno dei primi comitati italiani per l’installazione di nidi artificiali nei giardini e nelle campagne al fine di proteggere e alimentare gli uccelli durante l’inverno. Per questa attività Eva Mameli Calvino è considerata fra i precursori dei movimenti protezionistici della natura.
La passione per il lavoro scientifico, svolto con rigore assoluto, e l’intento divulgativo per la diffusione della cultura botanica rimangono due aspetti inscindibili dell’attività di Eva. Continuò a dedicarsi alla ricerca e alla divulgazione scientifica fino alla morte, avvenuta a novantadue anni.

Suggerimenti di lettura:

Accati, E. (2011). Fiori in famiglia. Storia e storie di Eva Mameli Calvino. Donne nella scienza: Editoriale Scienza.
Macellari, E. (2010). Eva Mameli Calvino, collana Le farfalle, Ali&amp:no Editrice: Perugia.
Strickland, E. (2011). Scienziate d’Italia. Diciannove vite per la ricerca. Donzelli: Roma.