Verde urbano…noi ci siamo!

La risposta alle conseguenze di un clima impazzito

Dottoressa Ilaria Capua, virologa

Qualche anno fa quando eravamo tutti chiusi in casa, imploranti di fronte alle autorità severe che ci proibivano di uscire di casa, partì la scintilla che fece nascere weTree. Nell’ambito di un progetto più ampio “Salute Circolare” nacque un’idea che mirava a creare delle realtà abbastanza inusuali per quei tempi bui – e che avesse allo stesso tempo un grande respiro di rinascita e di consapevolezza.

weTree si incardina su tre pilastri: il verde che produce ossigeno ed è casa della biodiversità, le donne – con la loro forza generatrice ed il bene comune che include gli spazi pubblici ed il senso di responsabilità collettiva.

L’iniziativa ha permesso in poco tempo di creare degli spazi verdi urbani, dedicati a delle donne straordinarie (ed uno a Primo Levi!), che trovate qui (https://wetree.it/le-citta/). Nel giro di qualche anno, città come Perugia, Torino, Milano, Pescara, Biella, Palermo, Lecce e molte altre, grazie al sostegno di attori privati e pubblici e di organizzazioni del terzo settore, si sono abbellite e raffrescate grazie alle tante iniziative promosse e seguite da Ilaria Borletti Buitoni e da Maria Lodovica Gullino.
Oggi, che la pandemia è alle nostre spalle vediamo come la devastazione provocata dal clima imbizzarrito, non si accanisce soltanto contro di noi, Homo sapiens – ma distrugge molto di quello che incontra – in maniera netta e visibile come la scia che si è lasciato alle spalle il tornado a Milano del 21 luglio, ma anche la grandine ed il vento, la pioggia torrenziale che allaga ed annega. Tutto questo è parte di un unico sistema, legato da un delicato equilibrio che si è creato nei millenni con il susseguirsi delle stagioni, che davvero ora non ci sono più – e quando ci sono non smettono di sorprenderci sia ricordandoci della dolcezza che fu, sia con la violenza di fenomeni sempre più estremi.

Certo è, che oggi quel concetto di salute circolare è l’unica chiave di lettura per comprendere le ramificazioni e gli effetti domino a volte rumorosissimi ed altre silenziosi ed impercettibili che si verificano intorno a noi. Sono come una serie di cerchi concentrici causati da più sassi lanciati in uno stagno che si incontrano e si scontrano creando degli scenari impressionanti e spaventosi, con una differenza rispetto ai cerchi nello stagno della metafora che conosciamo- e cioè che non lasciano la calma piatta che c’era prima.

Il verde urbano è una grande risorsa che va riscoperta ed aiutata, particolarmente in questo momento in cui il vento sradica, la grandine bombarda ed il caldo appassisce e secca senza pietà. Ognuno di noi ha il dovere di comprendere che il nostro ecosistema è a rischio, e che dentro quell’ecosistema ci siamo noi – che di certo facciamo una gran fatica a fare i conti con un pianeta che ha la febbre, mettendo in crisi i suoi abitanti che appartengono al regno animale (come noi) e gli altri animali o al regno vegetale – che ci rifornisce l’80% del cibo e ci mantiene in vita con l’ossigeno.

weTree è un esempio di come un movimento dal basso possa incidere sui nostri comportamenti e sul miglioramento della nostra salute, attraverso una consapevolezza aumentata dell’importanza di recuperare o creare degli spazi verdi, freschi e fruibili, che si oppongano al clima che definiamo impazzito ed al degrado ed al menefreghismo.

Oggi più che mai c’è bisogno di riconnetterci al verde ed allontanarci dal cemento, anche attraverso dei gesti o piccoli passi che partano dai singoli individui che fungano da catalizzatori di un sistema urbano rigenerativo, culturale ed ispirazionale, che ci aiuti a dimostrare ai nostri decisori che vorremmo un futuro più ambizioso e vivibile. E noi ci siamo, weTree c’è.