Mercoledì 15 maggio, alle ore 12, nei Giardini Cavour di Torino l’Associazione weTree insieme alla Città di Torino, all’Università degli Studi di Torino e al Festival Internazionale dell’Agricoltura Coltivato ricorda la biologa americana RACHEL CARSON con la messa a dimora di una Lagerstroemia

Torino, 13 maggio 2024. L’Associazione weTree, insieme alla Città di Torino, all’Università degli Studi di Torino e al Festival Internazionale dell’Agricoltura Coltivato, ricorda la biologa americana Rachel Carson con la messa a dimora di una Lagerstroemia, grazie a una donazione di Haier Europe. 

 

La cerimonia si terrà mercoledì 15 maggio alle 12.00 nei Giardini Cavour di Torino. L’evento sarà anche l’occasione per celebrare la Giornata mondiale della salute delle piante, che ricorre il 12 maggio di ogni anno. Si tratta di un’iniziativa delle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza sul ruolo delle piante nell’ambiente e nella salute del pianeta, tema molto caro alla Carson, il cui libro più famoso, Primavera silenziosa, racconta gli effetti dei fitofarmaci sulle piante e sull’ambiente.

 

Proprio per questo motivo, dedicare una pianta a Rachel Carson è un atto simbolico di riconoscimento nei confronti della grande preveggenza con cui, negli anni ’60, la biologa americana capì, sulla base della raccolta meticolosa di dati, che un uso esasperato degli agrofarmaci – che nel momento di grande euforia chimica post-bellica erano considerati come una vera e propria panacea, capaci di risolvere qualsiasi problema – rappresentava un rischio di futura contaminazione chimica.

 

Rachel Carson aveva ragione a puntare il dito contro l’uso massiccio di agrofarmaci e, in particolare, l’aveva vista lunga preoccupandosi dell’uso intensivo di insetticidi – del DDT, in particolare, messo al bando grazie alla pubblicazione del suo libro più famoso, Primavera silenziosa. Il grande pregio di Carson, tuttavia, è non solo quello di avere previsto, con larghissimo anticipo, i problemi che un uso esasperato degli agrofarmaci avrebbe causato, ma anche quello di avere saputo sviluppare una visione completa, ecosistemica, non poi così lontana da quella visione circolare di cui oggi si parla, collegando suolo, acqua, aria, vegetazione, fauna, uomo.

 

Il progetto weTree, che si prende cura del pianeta attraverso la messa a dimora di alberi negli spazi verdi urbani, dedica questi alberi a figure femminili di rilievo. Scrittrici, ricercatrici, poetesse, scienziate, avvocate e donne che si sono distinte per il proprio operato. In questa costellazione, non poteva certo mancare Rachel Carson.

 

Il cuore di weTree è racchiuso e sintetizzato nel suo “Patto”, secondo il quale i Sindaci delle città che aderiscono al progetto si impegnano a realizzare almeno quattro dei seguenti otto punti: promuovere lo sviluppo di nuove aree verdi pubbliche, curandone la manutenzione; valorizzare la parità di genere e la competenza femminile in tutte le iniziative cittadine; sollecitare con appelli e incentivi i privati (commercianti, cittadini,…) affinché contribuiscano con il verde all’abbellimento degli spazi di loro competenza visibili; favorire con campagne di sensibilizzazione una mobilità sostenibile (in particolare camminare per raggiungere la propria destinazione) con l’obiettivo di stimolare uno stile di vita più sano; patrocinare e promuovere programmi di educazione ambientale nelle scuole favorendo collaborazioni/accordi stabili con gli atenei della propria città; sensibilizzare e promuovere tra i cittadini la raccolta differenziata, la cura e il rispetto degli spazi comuni e promuovere il riciclo e il recupero come alternativa allo spreco e al disuso; istituire un Premio annuale “weTree” all’associazione o ai cittadini meritevoli di aver contribuito alla manutenzione e all’incremento del verde nella propria città; favorire una maggiore consapevolezza tra i cittadini di una visione circolare che unisca ambiente e salute per il benessere della comunità  e delle future generazioni.

 

Otto punti essenziali, otto azioni concrete per sostenere una rinnovata sostenibilità. La Città di Torino è stata tra le prime a sottoscrivere questo Patto, un vero e proprio impegno verso l’ambiente. Tra le altre città già impegnate: Milano, Perugia e Palermo. Nuovi interventi sono stati attuati anche a Biella, Pescara, Cuneo, Saluzzo e, recentemente, Lecce.